Video selezioni, aperitivo, mostra.

lunedì 15 dicembre 2008

Playlist a cura di Elio Grazioli

Succede proprio come dice uno degli artisti presenti in questa playlist: il collage, il montaggio, la list si fa nella nostra mente. Guardiamo tanti video, qualcuno resta in mente e da allora cerca la sua sistemazione in sequenza, il suo posto nell’incrocio dei nostri pensieri, immagini, esperienze, torna in mente, per una qualche forma di rapporto si accomoda accanto a un altro. Poi, se nasce l’occasione di metterli in fila, ecco che emerge un senso, non propriamente un percorso, una trama, ma, per me, perfino di più: direi un corpo, nel senso che l’insieme prende vita e sembra muoversi per conto suo. Anche di questi tempi così critici, così scuri, penso io, ma anche così disponibili alla poesia. Interpreto così, per primo, la sequenza che ho realizzato per questa occasione: un inizio esplosivo, un finale triste con la coda di un silenzio voluto, creato, “sonoro”; in mezzo un corpo, una nascita, o meglio un risveglio, con giochi di riflessi, tagli, buio e luci, rovesciamenti, suoni anche bruschi, piccole magie, anche. Un corpo questo, nelle mie intenzioni, non compatto, solido, muscoloso, ma che cerca piuttosto la sua consistenza attraverso la materia dell’immagine, il tempo della percezione, la condizione di spettatore, insomma un corpo video.

venerdì 12 dicembre 2008

Fantastic Voyage di Mattia Matteucci & Elena Bordignon e Autoritratto di KINGS

Fantastic Voyage
Rapina filmica – video di Mattia Matteucci & Elena Bordignon


Panoksky diceva: “Se tutti i poeti, i compositori, i pittori e gli scultori fossero obbligati dalla legge ad interrompere le loro attività, una piuttosto piccola frazione di pubblico se ne accorgerebbe, e una ancora più piccola ne sarebbe seriamente dispiaciuta. Se la stessa cosa succedesse con i film, le conseguenze sociali sarebbero catastrofiche”. Era il 1934.
Oltre 70 anni dopo siamo pervasi da immagini e per le immagini uccidiamo. Quando sogniamo o parliamo, lo facciamo per immagini: l’immagine è il portale sociale più importante da cui entrare o uscire. L’immagine deve essere ovunque. L’immagine deve essere. Parlare da sola e/o farlo per noi.
Da blob a youtube, i film si vedono dove/come si po’. Il tempio del cinema è crollato e l’ipod video ha aperto nuovi percorsi estetici della visione: il disturbo, l’interruzione, il cambio di soggetto, l’unione imprevedibile, ingiusta. Amalgamare, scomporre, ridurre, astrarre, legare, torcere, sopprimere. Amplificare, moltiplicare. Gioco di specchi per specchiarsi: deformati o più belli. Più magri, perbene. Ossessione dell’occhio che fa cortocircuito con la mente. Mente che si crede collettiva, quando in realtà è solo una mente individuale che individualizza ogni cosa.
Crediamo/pensiamo di esserci liberati dalla morale e l’assimilazione è più veloce della proposta, ma allo stesso tempo siamo molto più vicini alla metafora.
E l’immagine è pura metafora. Il cinema è metafora.
L’importante è mettere a fuoco, con i sensi ma non sensibilmente, la metonimia di ogni linguaggio cinematografico: la parte per il tutto, il dettaglio per l’insieme, l’aneddoto per l’essenza: perché questo è l’ideoletto che anima l’occhio. Il mio occhio. Da qui il proliferare di video fatti in casa, da amateur, da dilettante, da perditempo, da finto e presunto regista del quotidiano che si pensa memorabile quando non lo è mai a sufficienza: scimmiottare il visto o lo stravisto. Scimmie del cinema e per il cinema. Corto circuito facile e luogo comune per teorici a venire.
Di metafora, si diceva; di ribaltamento dei significati sulle immagini; di abbandono improvviso della parola, della sceneggiatura, della profondità dei personaggi, della bella storia, emerge il montaggio, l’accalcarsi delle immagini come dopo una valanga verso valle: Michelangelo Antonioni assieme a Peter Berg e a Timur Bekmambetov, Rob Cohen intrecciato a Fellini, Warhol e Wayne Kramer accanto a video di youtube e video porno: l’ipotetico viaggio verso la distruzione dell’uomo, un fantastic voyage privato dai significati di una storia (non a caso si parte con Richard Fleischer).
Ritornare al corpo, partendo da una solitudine, fino ad arrivare all’accoppiamento più selvaggio.
“Ho dell’altro di meglio da fare che lavorare, devo andare al bagno”.
Nude restaurant – Andy Warhol


Autoritratto
video di KINGS

Punk, punk punk! solo stò Punk.
Arriva F. toglie il vinile dei CHKCHKCHK!!! La puntina rovina il disco, ma chissenefrega e mette Peaches.
Ritorna D. toglie Peaches e mette i Blood Brothers.
Hard Core???? No! Basta!
F. toglie con cattiveria punk e mette le sue musiche yiddish.
D. ritorna. Cambia musica.
F. balla, si dimena. Fa brutti gesti. Cravatta? Mutande? Calze? No? Si? Ma si!
F. ricambia vinile.
D. balla, salta, si toglie la camicia, ritorna alla console e tira i pugni sui dischi.
Jamie Lidell, Aphex Twin, Farinelli, Some Girls, Trentemolle, Nina Simone, chkchkchk!!!, Bad Brains, Black Flag, Dead Kennedys, J.Brel, Gossip, Dave Brubeck Mike Patton..., dai, dai, cambia, dai metti un altro disco, dai, muoviti!
Punk, punk, punk.
Fuck.

mercoledì 3 dicembre 2008

Andrea Lissoni presenta invernomuto

Perspectives on Archive

Quanto la rete ha cambiato la percezione e la rappresentazione degli spazi urbani? E quanto invece ha pesato la possiblità di muoversi velocemente e a basso costo? Esiste oppure no l’immaginario di una generazione che frequenta sia Youtube sia i voli low cost, e che sta raccontando - eventualmente con nuovi o altri codici - trasformazioni evidenti e suture inaspettate, più di quanto lo facciano le nuove architetture o le grandi installazioni? il progetto Check-in Architecture ha funzionato come una piattaforma sviluppata per costruire un progetto di ricerca partecipativa, alla cui base stavano queste domande. 600 studenti sono stati invitati a raccontare pezzi di città, eventi artistici, culturali, musicali, popolari, modi di condivisione degli spazi, dei gusti, dei comportamenti, attraverso la produzione di piccoli documentari di più o meno tre minuti.

Ecco perchè, alla richiesta di neon>campobase di produrre una playlist Youtube, ho pensato di suggerire un'altra ipotesi, che lavorasse su un materiale preesistente e che funzionasse come un metaprogetto. Non una playlist ma il risultato di uno scavo d'autore dentro un canale tematico di quella melassa informe, contraddittoria e perversamente appiccicosa che è Youtube.
"Perspectives on Archive" è dunque una lunga suite video a cura di Invernomuto che seleziona, reinquadra e giustappone sequenze da tutti i materiali girati e rimasti "esclusi" dai montaggi delle missioni realizzate da studenti e autori di Check-in Architecture visibili su YouTube. Ne emerge da una parte una rappresentazione possibile dell’”indistinto europeo” - quel paesaggio che sfugge alle rappresentazioni olografiche e stereotipate dall’iconografia turistica - e, dall’altra, un mondo di piccole performance e gesti di riappropriazione temporanea negli spazi urbani e suburbani. "Perspectives on Archive" trasforma un materiale apparentemente di scarto in un flusso audiovisivo ritmato da una colonna sonora di strati di suoni sovrapposti che scorre e avanza evidenziando man mano come l’inconscio visivo contemporaneo si intrecci con il lento ed inesorabile processo di formazione dell'immaginario urbano e forse culturale del presente.


invernomuto nasce nel 2003 come gruppo di sperimentazione audiovisiva.
Ponendo l’accento sul collasso e la commistione di linguaggi l’operato del gruppo si concretizza in produzioni fuori formato come il progetto editoriale ffwd_mag, focalizzato sulla relazione tra immagini e suono, ricerca che si espande nella produzione di video, nella progettazione di live-media performances e nella curatela di eventi e progetti speciali.

invernomuto born in 2003 as an audio-visual experimental group emphasizing the collapse and mixture of languages, it produces out-of-size works such as ffwd_mag, a publishing project focused on the relationship between images and sound whose research extends to the production of single-channel video, design of live-media performances and curatorship for events and special projects.